Dopo il fallimento della trattativa tra Vi.Fin e Boreas in molti si sono chiesti se fosse dovuto ad altri acquirenti, e presunte indiscrezioni sono apparse sulla stampa, scatenando un’impressionante ridda di ipotesi…
Ma qual è la verità? Beh, grazie alle nostre potentissime fonti possiamo affermare con certezza, senza timore di smentita, che la trattativa non è una bensì sono cinque, intraprese con altrettante cordate “solidissime”. Il Vicenza fa gola a tutti, e si scatenando una vera e propria asta che farà contenti tutti gli azionisti. Altro che difficoltà nei pagamenti, qui si possono sognare davvero “schei” a palate e un futuro meraviglioso per i colori biancorossi. Nel dettaglio:
1) Il fondo arabo. Rappresentato dal dott. ing. cav. De Santis (nome di fantasia a tutela della riservatezza) rappresenta una delle opportunità esterofile in corsa. A differenza di Boreas non si occupa di medicina sportiva, ma ha il suo “core business” nel franchising del kebab ed è interessato a Vicenza per lanciare in un nuovo tipo di panino, destinato a creare polemiche per la sua forte componente anti-islamista: il kebab alla “luganega”. Probabile, più che l’acquisto, una fatwa.
2) Gli investitori polacchi. Sono attratti da Vicenza per entrare nel mercato italiano dei liquori. Gli imprenditori, la cui base è a Cracovia, sono attivi infatti nella produzione di vodka, e pensano che la città, avendo bisogno di dimenticare in fretta gli ultimi 15 anni, sia la piazza migliore per testare il prodotto. Già pronto lo slogan per la campagna abbonamenti del girone di ritorno: “Beviamoci su”.
3) La cordata americana. Questa compagine ha il suo punto di forza nella signora americana che ha sbancato il Powerball, lotteria USA, portandosi a casa ben 480 milioni. E’ interessata al Vicenza perché suo nipote ha vissuto alla Ederle per qualche tempo e ricorda con piacere la città. L’accordo per l’acquisizione prevede però, oltre alla creazione di una mega arena da 60.000 posti, la creazione di una terza base militare e c’è qualche resistenza da parte dei politici locali, ma nulla che non si possa risolvere, come il passato insegna.
4) I finanzieri cinesi. E’ un gruppo che attende il via libera da parte del congresso del partito comunista cinese, ma sembra che non sia inserito nella black list e quindi valanghe di yuan siano pronti per il rilancio del Vicenza, con il progetto di ristrutturare il Menti e creare un super centro per il settore giovanile. L’acquisto è però condizionato a una clausola relativa all’acquisto di 150 bar e tabaccherie in provincia, ma Vi.Fin. sta “lavorando giorno e notte” per trovarli.
5) La cordata di “San Lazzaro”. Unici italiani in corsa, il gruppo si è formato l’altra sera in un bar. Il socio principale è infatti un signore che dopo aver vinto il superenalotto ha offerto giri di birre a tutti e al termine della serata ha esclamato “Il Vicensa lo compro mi”. Pronto lo slogan, prosecuzione della mission “Ripartiamo” esplicata nella campagna abbonamenti, e in parte dedicato, oltre che al quartiere, anche agli attuali proprietari: “Alzati e cammina”.