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22 Novembre 2024
SPORTvicentino
Andrea De Falco
Calcio L.R. Vicenza Virtus

Andrea De Falco in biancorosso

Al Vicenza ha segnato in più di un’occasione e vestendo differenti maglie
Andrea De Falco
Andrea De Falco

Oggi, invece, Andrea De Falco è pronto a mettersi a servizio della causa biancorossa sognando o, meglio, provando a ripetere quanto fatto con il Benevento, con la doppia promozione dalla C alla serie A.
Centrocampista classe 1986, nell’ultima stagione ha giocato con il Matera con cui ha collezionato 28 presenze e segnato una rete. In precedenza per lui 225 partite in serie B con le maglie di Benevento, Juve Stabia, Bari, Sassuolo, Ancona e Pescara e 7 in A con l’Ancona.
“E’ un motivo d’orgoglio essere a Vicenza – esordisce – perchè si parla di una società importante con una presidenza altrettanto importante, dunque per me a parità di categoria non c’era storia. Ho scelto questa squadra perchè sono convinto che si possa fare bene. Puntiamo a disputare un ottimo campionato e cercheremo di creare tutte le componenti giuste per raggiungere l’obiettivo. Lo ripeto, sono venuto qui perchè c’è ambizione e c’è voglia di far bene. Vengo da un passato (ndr. Benevento) dove abbiamo fatto la storia e nei giorni scorsi su Facebook ho salutato i miei vecchi tifosi con questo post: perchè non sognare? Perchè non scrivere altre pagine di storia? Io arrivo in biancorosso perchè ci sono le stesse potenzialità, la piazza vive di calcio e non ha paragoni nella categoria. L’obiettivo dunque non è sognare, ma cercare di realizzare i sogni”.
A Benevento De Falco aveva come tecnico l’ex biancorosso Cristian Bucchi, che gli ha sempre parlato bene di Vicenza come pure Christian Maggio. “Sono stati tutti aspetti che mi hanno indirizzato verso un pensiero che era già mio – spiega il centrocampista- vale a dire che Vicenza era la scelta giusta per me”.
Di certo per De Falco la categoria non è nuova: “La serie C la conosco – spiega – La voglia di vincere e il credere nell’obiettivo sono delle componenti importanti. In squadra poi c’è tanta qualità, il mister chiede grande intensità e anche questo può fare la differenza”.
Il giocatore è reduce da un’esperienza per tanti versi difficile con il Matera: “A livello personale sono contento perchè considerando la stagione che abbiamo vissuto tanti non si sarebbero presentati agli allenamenti. Invece, proprio perchè eravamo un gruppo che credeva nei valori e nella passione ci siamo tolti delle soddisfazioni. Sul campo saremmo arrivati quarti, sotto squadre che avevano fatto grandi squadre per centrare la promozione, poi, con tutti i punti di penalizzazione ci siamo salvati alla penultima giornata. Noi, dunque, le nostre soddisfazioni ce le siamo tolte. Qui sicuramente ci sono obiettivi completamente diversi. A livello personale cercherò di fare sempre di più per disputare un campionato importante sia individualmente che di gruppo”.
Sul suo arrivo a Vicenza c’è stato qualche rallentamento: “Non è stata una trattativa difficile – sottolinea – Ci sono stati soltanto alcuni piccoli intoppi perchè la situazione con il Benevento richiedeva le giuste tempistiche. Dovevo risolvere un contratto importante e c’era anche il dispiacere di lasciare la serie B, però quando ho saputo che il Vicenza mi cercava avevo già fatto la mia scelta”.
Così sulla sua posizione in campo: “Posso giocare con il centrocampo a tre o a due, ho fatto sia la mezz’ala (a Bari e a Sassuolo dove ho segnato 6 e 5 gol) che il mediano basso. Come caratteristiche mi piace toccare più volte il pallone per effettuare poi la giocata. Mi chiamano l’uomo d’ordine, poi però starà al mister schierarmi in modo che la squadra sfrutti le mie caratteristiche e io mi renda utile alla squadra”.
Ma quale è la ricetta promozione di Andrea De Falco?
“La caratteristica comune delle due promozioni con il Benevento è stata sempre la voglia di stare assieme: quando ci portavano in ritiro sembravamo come i bambini al parco. Ci divertivamo e questo alla lunga ha fatto la differenza. Poi in campo c’erano valori importanti come ho trovato qui. L’unità di intenti e del gruppo dà quel qualcosa in più. Sono contento di essere valutato come il prezzo pregiato del mercato però poi in campo tutti devono essere capitani. Comunque non sento una responsabilità maggiore: ognuno deve fare la sua parte, magari chi ha più esperienza come me cercando di trasmetterla ai giovani”.

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