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“No Jack no party” e una totale… dipendenza da curare

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“La dipendenza (oggi si usa il concetto più generale di “addiction”) è un processo attraverso il quale si produce, inizialmente, un comportamento che può avere la funzione di procurare piacere e di alleviare un malessere interiore. Successivamente, essa si caratterizza per un costante fallimento del suo controllo e per la sua persistenza, a dispetto delle conseguenze negative che produce.
La persona, diventando dipendente, perde il controllo sulla sua stessa vita e, benché desideri uscirne, i tentativi che fa in questo senso si rivelano per lo più fallimentari”.
Partiamo da questa definizione della psicologa Graziana De Palma per provare a trasferire il concetto in questione anche in ambito calcistico.
Già, perchè il LR Vicenza che ha pareggiato in casa con il Teramo e poi è andato a perdere martedì a Gubbio ha dimostrato di essere una squadra totalmente dipendente (come intonavano una volta i tifosi della curva sud in un celebre coro) da Stefano Giacomelli, capocannoniere, ma soprattutto trascinatore in campo e giocatore in grado di fare sempre la differenza nel saltare l’uomo, nello smarcarsi o nell’inventarsi qualcosa (vedi il gol con il Monza solo per citare una delle sue prodezze stagionali!) in grado di fare la differenza.
Fuori il Jack biancorosso la formazione ha mostrato, in modo anche un po’ preoccupante, dei limiti che il mercato di gennaio potrebbe in parte ovviare insieme con il cambio di marcia di alcuni giocatori (citiamo su tutti Curcio e De Falco).
Una crisi di… astinenza che ha causato uno scivolamento dai piani alti della classifica e, soprattutto, ha fatto nascere i primi malumori nei tifosi che, da quando Renzo Rosso ha deciso di sposare la causa del calcio berico, non si erano mai alzati in un ambiente che, dopo anni di sofferenze e di malcontento, stava vivendo questa ripartenza con l’entusiasmo che accompagna sempre i nuovi progetti, in particolar modo quelli che si pongono traguardi ambiziosi e di ampio respiro.
Ecco, dunque, che il punto conquistato in due incontri contro avversari non certo irresistibili ha fatto nascere qualche dubbio sulle potenzialità reali di Bizzotto e compagni e, nello specifico, su una rosa in cui il turnover non sempre si è dimostrato all’altezza.
Del resto, lo abbiamo scritto più volte, le equazioni nel calcio non sono così semplici e, come dimostrano i recenti risultati delle coppe europee con l’eliminazione dalla Champions di Inter e Napoli quando tutti, alla vigilia, si erano detti fiduciosi in vista di uno storico poker italiano, mai nulla va dato per scontato.
Certo che la dipendenza dei biancorossi da Giacomelli è un dato di fatto incontrovertibile e con cui Colella deve fare i conti in… campo.
Già perchè ha ragione il tecnico nel dire, prendendo l’esempio della Juventus, che “le squadre forti gestiscono le partite a seconda dei momenti” aggiungendo poi con onestà: “Noi così forti non siamo e non so neppure se lo diventeremo. Di certo, ci sono ampi margini di miglioramento anche se, al momento, siamo ancora un puzzle da comporre e stiamo studiando da grande squadra”.
E, allora, chissà che di ritorno dall’Umbria abbia iniziato delle “ripetizioni” a ritmi forzati per arrivare alla sfida di sabato contro il Ravenna. Che si gioca in notturna sperando che, sotto i riflettori, torni a brillare la squadra in grado di espugnare Terni o in grado di ridicolizzare il Monza.
Visto poi che il Natale è alle porte ci si augura di poter brindare in quello che è il penultimo incontro casalingo dell’anno prima dell’inusuale sfida in calendario a Santo Stefano. E, speriamo, di dover girare un copione differente da quello andato in scena di recente in cui, prendendo a prestito il celebre spot della Martini con George Clooney protagonista, “No Jack , no party”!
Il puzzle biancorosso va composto in fretta perchè sotto l’albero ci sia un regalo senza… pezzi mancanti.

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