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18 Luglio 2024
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Modesto e la chiamata inattesa del LR Vicenza: “Impossibile dire di no”

CALCIO SERIE C – Da un Francesco all’altro! Esonerato Baldini, in pochi mesi passato da essere osannato da stampa e tifosi alla dura contestazione degli stessi, ecco che il LR Vicenza riparte da Modesto.

A presentarlo il nuovo direttore generale Rinaldo Sagramola che non ha avuto quasi il tempo di disfare le valigie dopo il suo ritorno in biancorosso per dover risolvere subito la questione della guida tecnica.

Resta invece al suo posto il direttore Federico Balzaretti che gode della fiducia della società.

Lui definisce un “errore di gioventù” aver affrontato a muso duro i tifosi dopo la sconfitta con la Pro Vercelli.

Chiede scusa, ringrazia la proprietà per non averlo messo in discussione e anche Baldini per quanto ha fatto a Vicenza. Ma, si sa, il calcio non ha il valore temporale della riconoscenza e, allora, avanti con un nuovo allenatore.

”La cui figura era quella che cercava la società, che non ha preso in considerazione altri nomi – spiega Sagramola – Un allenatore giovane, fortemente motivato, che ha come stella polare l’attenzione al lavoro, alla dedizione, senza guardare in faccia nessuno. Dobbiamo cercare di ridare il prima possibile un’identità e soprattutto uno spessore alla squadra in quanto sembra l’abbia un po’ persa nell’ultimo periodo e Francesco Modesto risponde perfettamente a questi requisiti.
Ovviamente il mister sa che c’è molto da lavorare, sa quelle che sono le ambizioni di questa piazza, di questa società e di questa proprietà e ha accettato l’incarico con grande entusiasmo e quindi adesso sta a lui farsi carico sicuramente di responsabilità importanti, ma ha spalle sufficientemente grandi per reggere anche le pressioni di un ambiente esigente qual é Vicenza”.

La palla passa a Francesco Modesto:Voglio ringraziare la proprietà, il presidente Rosso, il direttore sportivo Balzaretti e il direttore Sagramola perché mi hanno dato una grande opportunità, in una città stupenda, dove il calcio si respira appena arrivi. Io ci ho giocato in questo stadio e poi sono venuto qui anche come allenatore quando ho affrontato il Vicenza: è qualcosa di bello entrare qui, quindi grazie e adesso toccherà a me tirar fuori il meglio da questa squadra per raggiungere gli obiettivi che mi sono stati dati.

E il tecnico non ci ha pensato due volte ad accettare l’offerta: “Sinceramente non mi aspettavo questa chiamata, ma ne sono orgoglioso ed era impossibile dire di no. Ho preso il primo volo per arrivare a Vicenza – spiega – La voglia di venire era tanta perché mi piace tutto: ho fatto la valigia velocemente, prendendo poche cose, perché volevo partire subito per arrivare qui. Nei prossimi dieci giorni avremo già tre partite, quindi dovremo essere super veloci a capire la condizione dei giocatori e come stanno a livello psicologico. Dobbiamo valutare tante cose e il lavoro sarà lungo, ma sono qui per risolvere i piccoli problemi che magari ci sono stati. Ho seguito in televisione qualche gara del Vicenza, tanti giocatori li conosco per averli già affrontati. Ho visto tanti giovani interessanti sui quali lavorare, è una squadra che deve avere coraggio: sta a me e allo staff dare ai giocatori consapevolezza dei propri mezzi”.
Modesto ha già chiare le due idee di gioco: “La base può essere la difesa a 3 e il centrocampo a 4, davanti si può giocare con due trequartisti e una punta o un trequartista e due punte. L’atteggiamento sarà uomo contro uomo, sicuramente, mi piace averne due in mezzo al campo. Sono per il calcio propositivo: il giocatore deve avere rabbia, recuperare palla, ripartire, con la voglia di fare la gara. Non mi piace l’attesa, poi dipende dai momenti della gara e in tali momenti dobbiamo saper difenderci come si deve per poi ripartire velocemente”.
Chiara anche la sua ricetta: “Tanto lavoro e impegno, cercherò di spingere i giocatori oltre i propri limiti. Ognuno deve migliorarsi giorno dopo giorno e prepararsi alla partita al meglio. Io voglio quel tipo di atteggiamento e i ragazzi dovranno essere bravi a farlo”.

Di certo Francesco Modesto non teme le pressioni: “La bellezza del calcio è questa. Più uno stadio è pieno, meglio è per un calciatore. Uno da bambino sogna di giocare di uno stadio pieno e che tifa per i propri colori, è una fortuna per me come allenatore e per i calciatori anche giovani scendere in campo in uno stadio così. La spensieratezza di un giovane può aiutare, se si sbaglia, non bisogna buttarsi giù, altrimenti è finita. Dagli errori si impara, ai giovani chiederò di riprovarci sempre, anche dopo un errore”.

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