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“Moving Souls” danza sul palco dei teatri di Vicenza e Schio in un Festival che fa… rete

DANZA – “Moving Souls”, anime in movimento, è il titolo della sesta edizione di Danza in Rete Festival | Vicenza – Schio, il Festival promosso dalla Fondazione Teatro Comunale di Vicenza e dalla Fondazione Teatro Civico di Schio, dedicato all’arte coreutica in tutte le sue forme, diventato negli anni un riferimento per le nuove generazioni di danzatori e coreografi italiani e stranieri. Nato come evento diffuso sul territorio, coinvolge teatri, palazzi storici e spazi urbani delle due Città, allargando la sua ispirazione e le sue proposte per arrivare a nuovi pubblici, grazie all’impostazione transgenerazionale e alla vocazione all’innovazione che lo caratterizza.

Il Festival e la sua programmazione – da sabato 25 febbraio a giovedì 4 maggio 2023 – sono stati presentati dal presidente della Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza Enrico Hüllweck, dall’assessore alla Cultura del Comune di Vicenza, Simona Siotto, dal presidente del Consiglio Comunale di Schio Sergio Secondin, da Alessandro Gori del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Teatro Civico di Schio, dal direttore artistico del Tcvi, Giancarlo Marinelli, dal direttore artistico della Fondazione Teatro Civico di Schio, Federico Corona, dal segretario generale della Fondazione, Pier Giacomo Cirella e dal curatore della sezione Off Alessandro Bevilacqua.

Danza in Rete Festival | Vicenza – Schio – che si avvale della direzione artistica di Pier Giacomo Cirella in collaborazione con Loredana Bernardi e Alessandro Bevilacqua – nasce come spin-off della stagione di danza del Teatro Comunale di Vicenza, che da sempre offre uno sguardo a 360° sui diversi linguaggi coreografici delle più autorevoli compagnie nazionali e internazionali; si inserisce in una tradizione culturale e di fruizione di spettacolo consolidata, con la missione dichiarata di creare nuovi stimoli, motivazioni, impulsi per accompagnare la crescita della comunità, aprendo nuove visioni sulla sperimentazione di codici artistici e coreografici. Fin dalle prime edizioni il Festival si caratterizza per un netto sostegno alle esperienze artistiche emergenti, nazionali ed internazionali, che vanno a contaminare i diversi segmenti che compongono il progetto dell’evento diffuso, presentando una molteplicità di tendenze e linguaggi espressivi della danza contemporanea che invitano gli spettatori a diverse e strutturate modalità di coinvolgimento.

Il Festival è riconosciuto e sostenuto dal Ministero della Cultura fin dalla prima edizione; è realizzato con il supporto della Camera di Commercio di Vicenza, che interviene con uno speciale contributo alle attività culturali realizzate in rete; è sostenuto inoltre da società a capitale pubblico come Viacqua, l’organizzazione che gestisce il servizio idrico integrato in 68 Comuni della provincia di Vicenza e dalle sponsorizzazioni di aziende private come Webuild, leader mondiale nel settore delle infrastrutture, impegnata tra l’altro, nella realizzazione della Linea AV/AC Verona – Bivio Vicenza, Mecc Alte, azienda vicentina che opera a livello mondiale nel settore energetico, D-Air Lab, start up innovativa attiva nella protezione del corpo in ambito non solo sportivo.

Sono tutte realtà accomunate dall’impegno in favore dello sviluppo sostenibile, della crescita e del benessere delle comunità, una mission condivisa che si esprime anche attraverso il sostegno alle attività culturali della Fondazione Tcvi. Dal canto suo la Fondazione ha dimostrato concretamente la sua capacità di attivare una rete virtuosa di sponsorizzazioni pubblico-privato che sostengono, a loro volta, una rete artistica orientata alla sperimentazione.

Il programma con i suoi eventi di spettacolo e di approfondimento prenderà vita nelle due città nelle prossime settimane, attraverso molteplici percorsi artistici e di ricerca, progettando azioni che promuovono il confronto tra gli artisti e gli spettatori, diventando centro propulsore della danza (anche grazie alle intese stipulate con il sistema della conoscenza e dello spettacolo a livello territoriale, come le partnership con Operaestate Festival Veneto e La Piccionaia-Centro di Produzione Teatrale e alle numerose reti nazionali e internazionali a cui partecipa), concretizzandosi nelle diverse sezioni che nel tempo hanno creato la struttura portante del Festival: Spettacoli, Danza in Rete Off, Danza Urbana, Progetto Supporter, Danzare per Educare, Percorsi guidati di Audience Development ed Engagement, Masterclass, Dance Well, Incontri con gli Artisti dopo le performances, Incontri di presentazione.

“Moving Souls” presenta un programma complessivo ricco e articolato (10 settimane di eventi dal vivo, dal 25 febbraio al 4 maggio) con 57 appuntamenti, tra i quali una trentina di spettacoli e performances, ed è arricchito da momenti di formazione come le masterclass e i percorsi di audience development ed engagement e da eventi dedicati al benessere (Dance Well) e al welfare ambientale (con spettacoli e laboratori per tutte le età), con oltre 20 incontri di approfondimento, con gli artisti, dopo lo spettacolo e con i giornalisti e gli esperti per introdurne la visione; propone in cartellone 9 prime nazionali di artisti e compagnie italiane e internazionali, di cui 7 lavori in coproduzione con il Festival e 9 prime regionali.

I nomi degli artisti e delle compagnie protagoniste degli spettacoli sono quelli di Spellbound Contemporary Ballet, Compagnia Abbondanza/Bertoni, Le Supplici/Fabrizio Favale, Camilla Monga, Annamaria Ajmone, COB-Compagnia Opus Ballet, per gli italiani; Collectif Fair-e, Peeping Tom, Balletto dell’Opera Nazionale di Bucarest, Anželika Cholina Dance Theatre, Chicos Mambo per le compagnie internazionali.

La sezione Off con le sue performances è popolata di artisti, perlopiù giovani e giovanissimi, che sono spesso anche autori dei loro lavori: gli italiani Collettivo Jennifer Rosa, Sofia Nappi, Francesca Foscarini, Vittoria Caneva, Adriano Bolognino, Roberto Tedesco, Emanuele Rosa e Maria Focaraccio, Sofia Galvan/Stefania Menestrina, Collettivo Elevator Bunker, Marco Pergallini e Maria Stella Pitarresi, Elisabetta e Gennaro Lauro; Bassam Abou Diab/Andrea Fahed (libanesi), Thomas Noone (di origine britannica, attivo in Spagna ed altri paesi europei) e Hamdi Dridi (tunisino), gli stranieri. Torna anche il Progetto Supporter con esibizioni di pochi minuti di giovani artisti, prima di spettacoli importanti; qui i nomi sono quelli di Antonio Taurino e Marco di Nardo con Juan Tirado (italiano il primo, spagnolo il secondo).

Per quanto riguarda le sedi del Festival, gli spettacoli e le performances si svolgeranno in Sala Maggiore e al Ridotto del Tcvi, al Teatro Astra di Vicenza, al Teatro Civico di Schio, allo Spazio Ab23, al Teatro Spazio Bixio, nel Foyer del Tcvi e ancora negli spazi monumentali di Palazzo Chiericati. Le performances di danza urbana animeranno la Loggia del Capitaniato a Vicenza, con i lavori di Alessandro Ferreri e Matteo Sedda e Piazzetta Garibaldi a Schio con le creazioni di Marianna Moccia e Valeria Nappi, mentre al Teatro Civico si svolgeranno le dance class di Dance Well, aperte a tutti ma pensate principalmente per le persone che vivono con il Parkinson.

Accanto agli eventi di spettacolo si creano e si consolidano nell’ambito del Festival azioni artistiche con obiettivi mirati, come il sostegno ai percorsi di formazione autoriale; così anche per l’edizione 2023 sarà presente e attivo l’Artista in Rete, Roberto Tedesco; è un giovane coreografo proveniente da esperienze in importanti compagnie italiane come il Nuovo Balletto di Toscana e Aterballetto, e si è già messo in luce in prestigiosi contesti internazionali come l’International Choreographic Competition di Hannover e nazionali come la Vetrina della Giovane Danza d’Autore a Ravenna. In questa esperienza l’artista emergente prende “dimora” per l’intero periodo di programmazione del Festival, attivando un dialogo con gli artisti presenti, con gli operatori professionali e con gli spettatori, avendo la possibilità di presentare una sua creazione in progress e per vivere un’esperienza creativa e formativa che va oltre i canoni consueti delle residenze artistiche.

Interessanti novità nei percorsi di sperimentazione dedicati alla danza si creano anche grazie alle partnership, come quella, ormai consolidata, con lo IUAV dell’Università di Venezia per la realizzazione di “Stop being dumb! Sul comporre in danza”, un’iniziativa formativa di alta specializzazione, con le coreografe Sofia Nappi, Ariella Vidach e Silvia Rampelli, rivolta agli studenti del corso di coreografia nell’ambito della laurea magistrale in Teatro e Arti Performative o la recente collaborazione con la rete JUMP per sostenere l’intera filiera di produzione di una realtà artistica italiana, attraverso la quale prenderà vita “I N S E L”, il nuovo progetto firmato Panzetti/Ticconi che debutterà nell’estate 2023 al Tanz im August, il festival internazionale di danza contemporanea a Berlino. E ancora, la partnership con il Belgrade Dance Festival per ottimizzare la filiera di progettazione e facilitare la distribuzione di compagnie di danza internazionali o la collaborazione con il Beirut Phisycal Lab, diretto da Bassam Abou Diab, per condividere progetti a sostegno della mobilità artistica internazionale e per creare un ponte con le culture coreografiche del Mediterraneo.

Il concetto di rete, a cui continuamente il Festival rimanda, non è dunque solo un’ispirazione artistica, o una rete attiva sul territorio, quanto piuttosto la costruzione di un sistema organico di azioni mirate nei vari ambiti, in questo caso la formazione specialistica di alto livello e il sostegno ai talenti emergenti e alle produzioni indipendenti, anche in ambito internazionale.

Le azioni di innovazione che si innestano nella tradizione ormai storicizzata dei ventisei anni di Vicenza Danza, sono rese possibili grazie alla forte fidelizzazione del pubblico (o meglio, dei pubblici) a questo genere artistico: gli organizzatori di Danza in Rete Festival, oltre alla qualità della proposta artistica, si tratti di giovani artisti o dei grandi nomi della scena mondiale, sono infatti fortemente impegnati in un dialogo costante con gli spettatori e le loro aspettative, coinvolti a pieno titolo nella vita del Festival, attraverso i numerosi i momenti di approfondimento e formazione proposti. In questa visione di partecipazione attiva sono concepiti i percorsi di audience development e audience engagement per gli Spettatori Danzanti (dai 20 anni in su) condotti da Chiara Bortoli e, nella versione Young (14-19 anni), da Michela Negro, realizzati con incontri che si svolgono negli spazi del Teatro Comunale di Vicenza, che è anche la sede delle masterclass (con Roberto Tedesco, Artista in Rete e per “Stop Being Dumb!” per gli studenti universitari dello IUAV).

In questa dimensione di accrescimento e condivisione della cultura di danza per il pubblico, tornano gli Incontri con la Danza che precedono gli spettacoli della stagione, presentati da specialisti, studiosi, critici per offrire altre visioni e prospettive di indagine sul fatto artistico e la sua contestualizzazione; le presentazioni saranno curate da Pier Giacomo Cirella e Mauro Astolfi, Stefano Tomassini, Giancarlo Marinelli, Valentina Bonelli, Carmelo Zapparrata, mentre gli Incontri con gli Artisti dopo alcune performances al Ridotto del Tcvi e alla fine degli appuntamenti della sezione Off, saranno condotti da Giulia Galvan e Vanessa Gibin.

Il pubblico è coinvolto anche nel sostegno alla realizzazione del Festival, e così Danza in Rete potrà essere sostenuto con l’Art Bonus, l’incentivo fiscale previsto dal Ministero della Cultura per favorire il mecenatismo culturale secondo il quale il donatore, azienda o privato, può recuperare in 3 anni il 65% della cifra destinata all’iniziativa: https://www.tcvi.it/it/sostieni-il-tcvi/art-bonus/. Inoltre, anche per l’edizione 2023, è prevista la possibilità per organizzazioni e privati, di donare dei biglietti alla sezione Off a giovani spettatori con un’operazione di shared gift (dono condiviso), instaurando relazioni nuove e non convenzionali.

Danza in Rete Festival | Vicenza – Schio è una realtà che si consolida grazie all’originalità del suo format, una contaminazione tra generi di danza, in movimento tra tradizione e innovazione, con sviluppi che convivono e consentono la disseminazione, nei luoghi delle due Città, di tendenze e linguaggi del contemporaneo, in grado di coinvolgere in modo attivo gli spettatori; un progetto globale che non rinuncia ai grandi maestri della scena internazionale ma che crede e investe sul ricambio generazionale degli artisti e del pubblico e sul talento in emersione; un evento diffuso che non è solo fatto artistico e performativo, ma si fonda sulla condivisione di percorsi comuni artisti-spettatori e sulla possibilità della danza di generare benessere e armonia per la comunità; una rete che ha creato a sua volta progetti di rete e collaborazioni concrete. Sicuramente un esempio virtuoso della contaminazione tra arte e realtà.

Biglietti e abbonamenti per l’edizione 2023 di Danza in Rete Festival_Vicenza – Schio sono in vendita da mercoledì 8 febbraio online e alla biglietteria del Teatro Comunale di Vicenza (consigliato l’appuntamento), anche per gli eventi in programma a Schio.

 

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